UN MERCATO INTELLIGENTE E SAGGIO
La Reggiana ha concluso il mercato di riparazione e la prima considerazione è che sono state fatte delle scelte sagge e intelligenti per un semplice motivo: non vi era la necessità di cambiare qualcosa perché il campo ha evidenziato una squadra competitiva e che sta veleggiando a una media impressionante di 2,08 punti a partita. E’ lo stesso concetto che ha utilizzato il ds Magalini per il suo Vicenza (2,26 punti a partita) che ha sostituito l’infortnato Giacomelli con Nalini. La filosofia è preservare il gruppo e non fare confusione. Più di quello che sta facendo la Reggiana è difficile da chiedere perché con 48 punti dopo 23 partite, in altre stagioni, i granata sarebbero decisamente al comando della classifica. Questo per rimarcare che la Reggiana (da squadra ripescata, è bene mai dimenticare) sta facendo miracoli. Il Vicenza ancora di più, questo è certo. Non a caso sono quelle che hanno movimento di meno il mercato, a differenza del Padova, ad esempio, che deve rimettersi in scia delle prime.
La Reggiana, rispetto al Vicenza ha puntato molto nel mettere a disposizione di mister Alvini dei rincalzi che si possano considerare dei titolari. Lo hanno già dimostrato perché tra Favalli e Lunetta è difficile scegliere il titolare di fascia sinistra. Lo stesso discorso vale tra Zamparo e Marchi. A centrocampo c’era la necessità di avere un giocatore in più in alternativa dei titolari ed è stato scelto Serrotti, un giocatore che entrerà nel gruppo in punta di piedi, cercando di offrire il suo contributo. Non sarebbe stato lo stesso con Voltan che a Reggio avrebbe chiesto, forse giustamente, un posto da titolare ma il tutto avrebbe comportato una tensione all’interno del gruppo perché inevitabilmente si sarebbero rotti alcuni equilibri. Io penso che la Reggiana ha fatto la scelta giusta anche se non so fino a che punto voluta o subita. Ma non importa.
Resto dell’idea che il mercato di gennaio della Reggiana è servito per questo concetto: allungare la panchina con dei titolari e anche un paio di giovani interessanti, vedi Valencia e Pellizzari.
E’ bene non dimenticare che in serie C si possono fare 5 cambi il che significa rivoluzionare l’undici iniziale per il 50%. Ora penso che non è la stessa cosa se esce Varone ed entra Haruna rispetto a un cambio Varone-Serrotti o se volete Radrezza-Serrotti. La stessa cosa vale per i cambi in attacco dato che ora Alvini ha quattro titolari per due posti: Zamparo, Scappini, Marchi e Kargbo. Se posso fare un appunto non avrei preso Brodic ma dato spazio al giovane Iaquinta. Ma è un particolare.
A livello difensivo, almeno inizialmente, l’idea era quella di far uscire Martinelli ma nel corso di queste ultime partite il difensore ha dimostrato di poter fare la sua parte e quindi non aveva senso andare alla ricerca di un sostituto, meglio puntare su un ragazzo reggiano e di prospettiva come Pellizzari.
Un altro aspetto che è in sintonia con le scelte fatte inizialmente riguarda i contratti lunghi fatti ai giocatori. C’è una precisa filosofia a monte: l’idea è quella di creare i presupposti per poter tentare anche il prossimo anno la scalata alla serie B se caso mai (tocchiamo ferro) quest’anno dovesse andar male. In pratica in questa rosa di 25 giocatori ben 14 giocatori hanno contratti pluriennali: Venturi, Voltolini, Costa, Rozzio, Favalli, Libutti, Varone, Sarrotti, Rossi, Staiti, Kirwan, Scappini, Marchi e Zamparo.
In scandenza vi sono i giocatori in prestito (Kargbo, Lunetta, Valencia e Brodic) e poi altre sette atleti in scadenza che potranno o meno discutere il rinnovo del contratto: Narduzzo, Spanò, Espeche, Martinelli, Pellizzari, Zanini, Radrezza.
In definitiva è una Reggiana impostata per il futuro, quale lo deciderà il campo.
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