LORO HANNO VINTO: IL POPOLO GRANATA
Facciamo una premessa: c’è un vincitore assoluto. Loro, il popolo granata. Sia per la straordinaria presenza al Cabassi ma soprattutto per come hanno sostenuto la squadra durante la partita e anche tributato un applauso di incoraggiamento alla fine del match. Unici.
Detto questo, ci vorrà del tempo per assimilare questa “legnata” perché cinque gol sono tanti anche se sono in linea con la filosofia di questa Reggiana che tende a privilegiare la fase offensiva, rischiando sempre qualcosa di più nella fase difensiva.
La sconfitta non è in discussione ed è meritata, anche se la “manita” è eccessiva. La partita di Carpi è stata un condensato di episodi negativi: dagli errori individuali, alle decisioni arbitrali, agli episodi che sono stati tutti contrari alla Reggiana. Poi ci sono le conseguenze legate a future squalifiche e infortuni.
Sono due le considerazioni che affiorano da questo derby: la prima è la straordinaria passione e amore che accompagnano, comunque, la Reggiana. Non è una sconfitta, seppur umiliante, che può cancellare questi sentimenti.
La seconda è che dopo questa battuta d’arresto capiremo il reale valore morale e caratteriale di questo gruppo. Capiremo come e in che modo Spanò e compagni sapranno risollevarsi. Si’ sarà un grande esame di maturità. E dopo queste sconfitte si può risorgere ancora più forti. In fondo la sfida a distanza con il Vicenza è rimasta inalterata, dato che la compagine di Di Carlo ha guadagnato un punto e non si può certo dire che un pari a Pesaro possa essere salutato come un risultato positivo. L’aspetto negativo, in termini di classifica, è determinato dal fatto che il Carpi è legittimato a credere, alla pari dei granata, di essere in lotta per il primo posto. E’ stato rivitalizzato.
Risorgere o se volete, cancellare questo derby e poter dire “è stato troppo brutto per essere vero”. E’ evidente che per poter ottenere questo risultato occorrerà forza morale ma soprattutto coesione da parte della squadra e della società. I tifosi hanno già dimostrato da che parte staranno applaudendo a fine partita i granata.
Come detto, il derby è stato un concentrato di negatività ad iniziare dalla prestazione dei singoli. Si fa fatica a trovare dei giocatori che abbiano offerto il loro ordinario contributo. Una prestazione negativa di molti, anzi di tutti. Poi anche il mister Alvini ci ha messo del suo: difficile capire perché Zanini e non Serrotti, preso per fare il rifinitore, dunque naturale sostituto di Radrezza.La stessa sostituzione di Radrezza è stata affrettata ma non vado oltre perché certi infortuni sono delicati. Mi dicono poi che Radrezza è svenuto negli spogliatoi per cui...
La Reggiana non ha saputo adeguando al campo di patate del Cabassi e al gioco duro, maschio e irruenti del Carpi. I granata non sanno fare “a spallate” ma hanno smesso di palleggiare, anzi hanno rischiato troppo, vedi il quarto gol subito con Kargbo da solo nella metà campo granata a difendere.
Non sono solito attaccare la direzione arbitrale perchè non ho mai rilevato degli errori pacchiano contro la Reggiana, anzi. Ma a Carpi c’è un episodio che ha cambiato la partita: il gol del pareggio di Cianci dopo pochi minuti dal vantaggio granata con Zamparo. La posizione di Cianci è fortemente indiziata di fuorigioco. Ma siamo in serie C anche per il livello dei collaboratori degli arbitri. Quel gol del pareggio, abbinata all’uscita di Radrezza, ha cambiato l’inerzia della partita. Se poi prendiamo in esame il rigore che ha portato al quinto gol siamo alle comiche perché è Spanò che subisce il fallo, invece gli viene fischiato il penalty e sventolato il cartellino rosso per chiara occasione da gol. Nel primo tempo l’arbitro ha punito e ammonito molto ma poi non ha avuto il coraggio di espellere almeno un paio di giocatori del Carpi che avevano fatto del gioco intimidatorio il loro cavallo di battaglia.
Adesso la Reggiana dovrà fare i conti con la squalifica di Spanò (una o due giornate) quella di Varone per somma ammonizione, l’infortunio di Rozzio e capire l’entità di quello di Radrezza. A questi occorre aggiungere i lungodegenti Marchi e Costa.
Va, però, dato merito al Carpi di aver messo nella contesa una maggiore “fame” di vittoria, una straordinaria grinta e cattiveria agonistica. Poi devo fare i complimenti ai due ex granata Sabotic e Cianci che hanno giganteggiato.
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