LA SERIE B NON E’ UN’OSSESSIONE MA UNA POSSIBILE REALTA’

Sono d’accordo con il ds Doriano Tosi quando afferma “faremo di tutto per andare in serie B curando anche i particolari”. Giusto. Non è più il momento di nascondere le ambizioni o di pensare al contraccolpo psicologico o alla delusione se alla fine il primo posto sfuggirà per un soffio. E’ giusto e doveroso fare di tutto per cogliere questa occasione, poi se saranno play off si troverà il modo per ricaricare le batterie e giocare al meglio i play off partendo  dagli ottavi o dai quarti di finale. Ma adesso è giusto avere testa e cuore per credere nel primo posto. Lo dice la classifica  ma anche i valori visti in campo. 
Ritengo sia profondamente sbagliato pensare “programmiamo per il prossimo anno dato che non troveremo pi il Vicenza” perché ogni stagione ci sono sempre  due o tre avversari di grande spessore tecnico e passato storico. In poche parole bisogna cogliere l’attimo fuggente. Anche perché lo abbiamo più volte capito che questo “è l’anno della Reggiana”. Carpi a parte, in tutte o quasi le partite gli episodi hanno girato dalla parte della Reggiana e dunque non si può far finta di niente o per paura di creare illusioni negare l’evidenza. Per questo sono d’accordo con Doriano Tosi: “La Reggiana è da primo posto e deve pensare di conquistare la serie B curando anche i particolari”.
La Reggiana non avrà la fisicità e la forza agonistica del Carpi, non avrà la compattezza difensiva del Vicenza ma vanta altre qualità che la possono indicare come la favorita per la serie B. Il riferimento, ad esempio, è per un attacco che ha segnato 32 dei 45 gol in totale. Quattro attaccanti (Scappini, Zamparo, Kargbo e Marchi) che forse nessuno può schierare in categoria. Del resto lo dicono i numeri: la Reggiana ha il miglior attacco del girone. E’ una squadra che se accanto al fraseggio mette anche la velocità di esecuzione diventa devastante. Contro tutti. Certo ora non sta giocando come all’inizio della stagione, con quella facilità nel palleggio e aggressività che l’ha caratterizzata, però le basta esprimersi a sprazzi per fare la differenza.
“Gli avversari ci conoscono e prendono le contromisure, utilizzando anche le maniere forti”. E’ vero ma se non hai le qualità tecniche della Reggiana fai fatica a reggere il passo dei granata. E alla lunga perdi. Anche l’Atalanta di Gasperini sanno come gioca ma non basta conoscere per inibire l’avversario. Certo, la Reggiana deve ritrovare smalto e soprattutto la miglior condizione di tutti i giocatori. Non può più permettersi di essere penalizzata da infortuni di lungo periodo. Deve cercare di allenarsi bene e i giocatori devono fare anche uno sforzo per alimentarsi in modo corretto. E’ necessario abbinare alla familiarità e disponibilità che caratterizza questo gruppo anche la necessaria concentrazione per rendere al massimo (e anche oltre) delle proprie possibilità. E’ questa  “cura dei particolari” che rimarcava il ds granata. E ha ragione.
Oggi la società ha indicato in Carmelo Salerno il responsabile dell’area tecnica e spetterà a lui cercare di armonizzare tutto l’ambiente che gravita attorno alla squadra. Essere un costante punto di riferimento per il ds Tosi ma anche dello staff tecnico. Nella Reggiana ci sono professionalità importanti che devono rendere al massimo. A un tifoso tutto quello che ho descritto sembrerà “banale o illogico” ma sono questi particolari che alla fine valgono due o tre punti. Posso dirlo anche per esperienza diretta. L’alimentazione bilanciata e adatta dopo una partita o dopo l’allenamento, ad esempio, è un aspetto che in tanti sottovalutano ma che ha una importanza fondamentale. Del resto basterebbe seguire Cristiano Ronaldo per capire la differenza tra un campione e un fuoriclasse.

Detto tutto ciò, è anche evidente dove la Reggiana può e deve migliorare: nelle partite esterne. La Reggiana ha conquistato  20 punti rispetto ai 28 del Vicenza, ha segnato 15 gol (30 reti al Giglio) e ne ha subiti 11 (14 in casa). I granata hanno conquistato 5 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte. Ha una media punti di 1,6 mentre al Giglio ha una media di 2,4 punti a partita. Le trasferte di Gubbio e Trieste, quindi, arrivano al punto giusto per rimettere in equilibrio questa media punti lontano dal Giglio. 

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