E’ UNA REGGIANA DOTTOR JEKILL E MISTER HYDE
Ho il privilegio di poter analizzare e scrivere a mente fredda, dopo aver sbollito gioia o rabbia.
La prima considerazione che balza all’occhio guardando il diagramma del cammino della Reggiana fa riferimento a una prima parte di girone di andata da protagonista e nona caso per sei domeniche, quasi di fila, la squadra si è collocata al secondo posto.E’ stato il periodo di maggior splendore che ha coinciso con la vittoria nel derby col Carpi quando i granata praticavano un calcio aggressivo, offensivo, veloce e tecnicamente molto valido. Un avvio di stagione che aveva posto mister Alvini al centro delle attenzioni. Un periodo in cui l’allenatore aveva tutti o quasi a disposizione ma soprattutto il bomber Scappini. Dopo la sconfitta di Vicenza, invece, ha fatto seguito una flessione di rendimento e di gioco determinato anche e soprattutto dagli infortuni ma anche da una flessione di condizione atletica da parte di quei giocatori che si trascinavano dei problemi. In questa seconda fase di girone di andata la Reggiana ha occupato spesso il quarto posto, con qualche acuto vedi la vittoria con la Sambenedettese e con la Vis Pesaro. Successi, però, determinati più dalla buona sorte (a da favori arbitrali) che non dal calcio espresso dai granata.
La partita col Piacenza è figlia di questo andazzo da dottor Jekill e mister Hyde. Ed è inutile, a mio avviso, aggrapparsi all’alibi degli arbitri per i rigori non dati perché se analizzi in modo corretto gli episodi, la classe arbitrale fino a oggi è stata favorevole ai granata anche se capisco i tifosi che pensano ancora al caso-Perotti. Ma vorrei ricordare che a Modena l’arbitro ha annullato un gol regolare per un’uscita di Narduzzo, mentre contro la Sambenettese ha convalidato il gol a Rozzio per la carica al portiere da parte di Scappini. Un classico caso di due episodi simili ma decisioni diverse. Se prendiamo la partita cl Piacenza, il primo gol di Varone è irregolare per il tocco di Martinelli. Un errore del guardalinee che si motiva solo con il fatto che non ha visto la deviazione ma davanti al portiere c’erano cinque giocatori in fuorigioco. La Reggiana ha reclamato per un rigore per una spinta ma è stata la stessa che ha subito un attaccante piacentino. Ma se ci fermiamo a parlare di questi particolari perdiamo di vista quello che è il vero problema della Reggiana, vale a dire questi cali di rendimento della squadra nella seconda parte del match. Contro il Piacenza per almeno trenta minuti ho rivisto il calcio aggressivo della prima parte ma per il resto della partita i granata si sono consegnati agli avversari, soprattutto a centrocampo. Una Reggiana che fatica a reggere la pressione degli avversari, anche in fase difensiva quando è sempre sotto pressione commette qualche errore di troppo e in attacco la palla sembra avere l’elastico.
Da cosa dipende tutto questo? Certamente da assenze importanti, penso a Scappini prima di tutto ma anche Lunetta. Poi da giocatori che hanno un pregresso. Mi spiego: Rossi è un lusso per la serie C ma sta pagando il fatto di essere stato fermo per lungo tempo. Rossi è l’esempio lampante perché quando si spegne lui, anche il centrocampo ne risente. Ma sono anche altri i granata che non reggono i novanta minuti. In poche parole è una Reggiana che ha bisogno di rifiatare e la sosta arriverà a proposito. Alvini deve trovare tutti gli uomini a disposizione, la condizione atletica di molti granata. Apro una parentesi: è vero che cambiare campo ogni settimana non aiuta ma non credo che le altre formazioni siano messe meglio perché i campi in erba sono tutti inzuppati e pesanti, mentre il sintetico è uguale (più o meno) per tutti. Forse varrebbe la pena provare quello di Sorbolo che in effetti si avvicina di più a un campo in erba.
Io non ho una ricetta per ritrovare la Reggiana ha maramaldeggiato contro Feralpisalo, Ravenna, Sudtirol, Carpi per citare vittorie e prestazioni di grande livello. Ne saprà di più il trainer Alvini e il suo staff ma di sicuro stiamo parlando di una Reggiana diversa rispetto alla prima parte del girone di andata.
Servirà intervenire sul mercato? A gennaio è sempre un rischio perché puoi disfare ciò che hai costruito in termini di coesione del gruppo. Ma la domanda è diversa: qual è l’obiettivo della società?
Se la proprietà crede nella vittoria del campionato allora deve ipotizzare un buon investimento, se invece (come dice l’andamento attuale della classifica) pensa ai play off allora occorre anche pensare a futuro.
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