Una squadra che ha un’anima
Mi è stato chiesto quali erano le mie sensazioni in merito alla Reggiana di Alvini. Dopo nove partite si potrebbe anche avere già una idea anche se siamo solo a un quarto del campionato. C’è ancora tanta strada da percorrere, insidie da superare, avversari da affrontare però non vi è dubbio che questa squadra ha un’anima. L’ha sempre messo in evidenza e l’ha ultimamente dimostrato, proprio nelle difficoltà dovute a importanti assenze. E’ una squadra che impersonifica lo spirito da combattente del suo allenatore. Apro una parentesi. Credo che un allenatore nei confronti dei tifosi abbia delle responsabilità. I media sono lo strumento, il veicolo, per arrivare ai tifosi che domenica sera volevano conoscere il suo pensiero sulla partita. Sottrarsi a questo dovere, pur con un gesto nobile, è stato un errore ma non nei confronti dei giornalisti ma dei tifosi. Parentesi chiusa.Dicevo che questa squadra è la proiezione sul campo del pensiero del mister, del suo modo di interpretare la partita, di stare in campo, di affrontare l’avversario. E questo piace ai tifosi, soprattutto ai reggiani che amano vedere i giocatori sputare l’anima, impegnarsi, lottare. Un atteggiamento che apprezzano a prescindere dal risultato. Ma non è questo che mi ha colpito in queste settimane bensì’ l’aria che si respira attorno alla squadra. Una positività travolgente, inebriante e che a volte fa perdere di vista la realtà. Ci si lascia andare a considerazioni che sono fuori dal contesto ma che lasciano capire il grado di soddisfazione e appagamento che regala questa Reggiana.
Non voglio rimarcare la capacità di stare in campo di questa squadra, la meticolosità di come prepara le partite, l’aggressività che mette nella contesa. In tanti lo rimarcano, giustamente. Ma il vento che soffia che riscalda i cuori del popolo granata. Tutto va bene, tutto fila per il verso giusto e si sa che la fortuna bisogna andarsela a conquistare. In questo momento la Reggiana, nelle difficoltà evidenti, ha anche quel briciolo di fortuna che serve per alzare l’asticella, per gonfiarsi il petto, per consentire certe affermazioni. Giusto che i tifosi volino alto, meno che lo facciano i dirigenti ma so che Romano Amadei e il ds Tosi sono abituati a volare basso. Ci sono piccoli particolari che fanno pensare che questa sia una stagione speciale, da godere fino in fondo. Caso mai ogni tanto ci si può voltare indietro per non dimenticare il recente passato e cosa sarebbe potuto accadere se...
Ciò di cui oggi sono sicuro è che questa Reggiana ha una sua precisa identità di gioco ma soprattutto di spirito, guidata da un allenatore che ha “fame” e che è consapevole che questa è la sua grande occasione.
La Reggiana è ancora imbattuta ma questo è un elemento statistico: vincere due partite e perderne una concede più punti rispetto a vincere una partita e pareggiarne due, per cui l’imbattibilità forse aiuta il gruppo a lavorare meglio durante la settimana ma non incide in termini di classifica.
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