“REGALA UN SOGNO A TUO FIGLIO O TUO NIPOTE
ENTRA A FAR PARTE DELL’ACCADEMIA GRANATA”
Provate a passare dallo stadio Mirabello, lo troverete desolatamente vuoto. Non parlo della palestra ma del terreno di gioco e dell’attività calcistica. Il deserto. Eppure il Mirabello è stato il tempo del calcio granata e rappresenta, in qualche modo, un monumento storico.
Negli ultimi anni c’è stata una esperienza cui sono particolarmente affezionato e che aveva animato lo stadio Mirabello. Mi riferisco all’Accademia Beppe Alessi, ideata dal ds Raffaele Ferrara e portata avanti dal presidente Stefano Compagni. Era il 2016. Ogni giorno all’interno del Mirabello si allevano oltre 150 ragazzini che facevano parte della scuola calcio della Reggiana. Un numero che nel tempo è aumentato in modo esponenziale, anche con l’introduzione della scuola a tempo pieno. I ragazzi, in pratica, non solo giocavano a calcio ma all’interno delle aule studiavano o facevano i compiti. Un dopo scuola a tutti gli effetti.
Una esperienza unica, non come scuola calcio granata, ma come idea di poter utilizzare lo stadio Mirabello per i ragazzini. Inutile dire il fascino che esercitava quello stadio per i genitori che si accomodavano sulle tribune o per gli stessi ragazzini nel calcare il manto erboso di uno stadio che ha visto le gesta di tanti beniamini granata. Non a caso la Federcalcio premiò la Reggiana con il titolo di “scuola calcio élite”.
Non voglio nascondere alcuni aspetti negativi riconducibili esclusivamente al costo che la Reggiana calcio ha dovuto sostenere e alla pericolosità all’uscita dei ragazzi dal Mirabello, dato che gli spogliatoi si affacciavano direttamente su via Matteotti. I costi erano elevati per la perfetta organizzazione che era stata allestita e che prevedeva, ad esempio, la presenza di un istruttore qualificato ogni 10 bambini. Senza dimenticare tutto ciò che ruotava attorno per l’organizzazione delle partite nel fine settimana, il dopo scuola, il magazzino e l’abbigliamento. Costi che la quota pro ragazzo pagato dalle famiglie non poteva coprire.
Detto di questi aspetti, diciamo burocratici-organizzativi, mi ha sempre colpito la suggestione di offrire a dei ragazzini la possibilità di allenare in maglia granata e giocare al Mirabello anche se non erano dei talenti in erba. Si è realizzato il sogno di ogni ragazzino e del suo genitore o nonno: regalare al proprio figlio o nipote il desiderio di poter militare nella Reggiana. Per far parte del settore giovanile della Reggiana occorre essere selezionati e scelti, invece l’Accademia Beppe Alessi era nata “libera” nel senso che chiunque si poteva iscrivere. E’ stato cosi’ anche quando Giovanni Vandelli e Nardino Previdi diedero vita alla prima scuola calcio della Reggiana, che poi venne portata avanti in collaborazione con la Falk. Ma l’accademia Beppe Alessi aveva aggiunto il fascino del Mirabello. E’ anche vero che Davide Caprari introdusse una percentuale di iscritti selezionati per avere uno sbocco sulla futura squadra giovanissimi che poi sarebbe entrata a far parte del settore giovanile della Reggiana. Ma anche questa percentuale di iscritti-selezionati non aveva tolto il fascino di quella iniziativa.
Vorrei anche sconfessare chi sosteneva che l’Accademia granata Beppe Alessi portava via dei ragazzi alle società giovanili della città. Non è cosi’ e oggi lo dimostrano i numeri che sono insostenibili per la FalkGalileo o per la Reggio Calcio per citare due esempi. Sono società he hanno oltre 500 tesserati e spesso in difficoltà nell’accontentare tutte le richieste. Un falso preconcetto.
Non spetta a me dire alla Reggiana di riproporre quella esperienza. Noto che oggi i costi (vista la tabella d’utilizzo del Mirabello da parte della Fondazione per lo sport) sarebbero quasi proibitivi. Non mi va nemmeno di fare la polemica sul fatto che in passato il calcio femminile aveva l’utilizzo gratuito del Mirabello, mi piacerebbe solo che a fronte di questa esperienza si facesse una riflessione. Oggi il club chiede una sottoscrizione popolare dando in cambio ai tifosi sottoscrittori una partecipazione “virtuale” alla vita del club o per meglio dire da tifoso privilegiato. Io credo che un pool di sponsor potrebbe ridare vita alla Accademia Beppe Alessi al Mirabello. Caso mai con una organizzazione tecnica staccata dal settore giovanile ma collegata, per evitare ulteriori appesantimenti alla gestione della società. Sarebbe bello poter regalare a tutti i bambini la possibilità di “entrare a far parte della scuola calcio della Reggiana” anche se non sono dei talenti. Credo che potrebbe essere un sogno per tutti i papà o nonni che amano la Reggiana. 

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