LE STRATEGIE DI MERCATO DELLA REGGIANA
IL DS TOSI HA UN BEL GRUZZOLETTO DA SPENDERE
Manca quasi un mese alla riapertura del mercato e la Reggiana, giustamente, ha fatto una riflessione sulla strategia da mettere in atto per rafforzare l’organico. Corretto anche se occorre pensare all’obiettivo che si vuole centrare.
La Reggiana vuole essere competitiva per la promozione in serie B contendendo il primo posto a Vicenza, Padova e Carpi (oggi le più accreditate) oppure è un discorso legato ad allungare la panchina in virtù di infortuni e giocatori che hanno deluso, anche pensando ai play off?
Non so cosa pensano Quintavalli e Amadei oppure il diesse Tosi a riguardo. Certo, sul campo, nessuno ha messo sotto la Reggiana e quindi se ne deduce che può competere per il primo posto. E’ anche vero che il trainer Alvini spesso è stato in emergenza e forse lo sarà ancora dato che ci sono reparti, vedi l’attacco, che sono numericamente ridotti. Mi viene in mente l’attacco dove gli acciacchi di Scappini hanno inciso. Per pensare al primo posto occorrerà anche valutare la classifica alla fine del girone di andata, dopo aver affrontato Piacenza e Padova ma è anche vero che i campionati si vincono a marzo, non certamente a dicembre.
La logica porterebbe a pensare che la proprietà voglia mettere nelle migliori condizioni il tecnico Alvini di giocarsi le sue carte per il primo posto o per i play off con un organico “allargato” e da qui la necessità di inserire tre o quattro giocatori. E’ ovvio che ci sarà chi arriva ma anche chi esce dall’organico granata. Inutile nascondere che vi sono giocatori poco utilizzati (Martinelli, Radrezza, Santovito su tutti) che cercheranno un’altra collocazione. Poi occorrerà capire se il portiere Venturi potrà rientrare e a quel punto Voltolini potrà cambiare casacca e andare a giocare.
Questo per far anche capire che l’extra budget di 350mila euro messo a disposizione del ds Doriano Tosi è un bel gruzzoletto.
Facciamo due conti: 350mila euro, significa poter disporre di 150 mila euro di stipendio netto per sei mesi, quindi si può pensare a tre giocatori che hanno contratti medi da 100mila euro netti a stagione oppure 4 giocatori da 80-90mila euro netti a stagione. Se poi aggiungiamo i soldi risparmiati per i giocatori in uscita si può considerare che sul piatto ci saranno non meno 250mila euro, quindi la possibilità di trattare giocatori di serie B oppure di primo livello di serie C.
Immagino che non vi sarà una divisione per tre o per quattro del “gruzzoletto” ma si punterà a uno sforzo maggiore per un attaccante, risparmiando sullo stipendio dell’esterno di centrocampo.
Bisogna anche rimarcare un particolare importante: tutti i giocatori, anche di categoria superiore, sono ben lieti di giocare nella Reggiana. La classifica aiuta, la piazza è gradita, la società viene vista in modo credibile e anche lo stadio ha un suo fascino, oltre che il vivere bene a Reggio Emilia. Questo è un presupposto importante, un biglietto da visita che rendere più facile il lavoro del ds Tosi. C’è un solo inconveniente: chi è disposto a lasciare la serie B per la Reggiana non chiederà solo un contratto di sei mesi ma come minimo vorrà un accordo per un anno e mezzo oppure sei mesi più altri due anni. In questa logica la campagna di rafforzamento peserà in modo consistente negli anni futuri. Questo è un aspetto che il ds Tosi e la proprietà dovranno valutare bene perché già nell’attuale organico vi sono contratti pluriennali che rischiano di appesantire la gestione futura del club. Ma del resto è stata anche una strategia del ds Tosi cercare di “spalmare2 i contratti su più anni.
L’unica controindicazione alla scelta della proprietà di investire in un extra-budget consiste nel rischio di illudere i tifosi che la Reggiana è da serie B, il che significa che un posto nei play off potrebbe essere giudicato come una delusione, ciò che non è nel modo più assoluto, a prescindere dal piazzamento finale. E’ bene non dimenticare che la Reggiana è una “ripescata” (nemmeno una neo promossa) e come tale è la vera sorpresa del campionato. 

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