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I TANTI NODI DA SCIOGLIERE Dopo la decisione del Consiglio Federale che ha sovvertito le indicazioni dell’assemblea di Lega Pro, è il tempo delle riflessione e anche di capire quale sarà il futuro. LA PREMESSA Partiamo da un dato di fatto che tutti i club sanno e ne sono coscienti: la serie C non può ripartire e concludere la stagione. I motivi sono tanti ma soprattutto di carattere economico perché sono molte le società in crisi che hanno già smantellato o quasi per limitare il disavanzi di gestione. Se i club che lottano per andare in serie B possono avere una motivazione, certamente è impensabile chiedere a chi deve salvarsi di scendere in campo generando altri costi. Quindi è evidente che il campionato di serie C non può essere portato a compimento. Ecco, quindi, che scatta il piano B che prevede in ordine la disputa di brevi play off e play out e come terza soluzione l’indicazione di un calcolo che tenga conto dell’attuale classifica e delle giornate giocate nei vari ...
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LA LEGA PRO HA SERVITO UN PIATTO GIA’ PRONTO PENALIZZATE CHI HA GIOCATO PIU’ PARTITE Dopo aver letto le varie opinioni dei responsabili dei club e le diverse interviste del presidente Ghirelli è doveroso fare alcune riflessioni. Non da “avvocato di parte” ma da osservatore con un briciolo di logica. Il primo elemento che stona è la modalità di voto. Su alcuni temi posti alla votazioni (stop ai campionati, blocco retrocessioni, promozione delle prime tre, blocco ripescaggi) dei club c’è stata una maggioranza schiacciante ma quando è stato il momento di discutere come indicare la quarta squadra da promuovere in serie B c’è stata una netta divisione ma soprattutto sono state prese in considerazione solo due proposte: giocare i play off oppure applicare il principio del merito sportivo. Sul giocare i play off le società si sono espresse, hanno portato le loro ragioni ma è sul merito sportivo che non si è discusso sulla formula da adottare perché era già stata predefinita. Nei g...
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LA MACELLERIA FORNACIARI IN PRIMA LINEA BRESCIANINI: “L’AMORE PER IL NOSTRO LAVORO  E LA FIDELIZZAZIONE DEI NOSTRI  CLIENTI CI RENDONO ORGOGLIOSI” “Non ci sentiamo degli eroi, gli eroi sono i nostri medici e infermieri che ogni giorno salvano delle vite umane, noi facciano un servizio che in questa fase della nostra vita ha assunto un significato molto particolare”. Chi parla a Veniero Brescianini, titolare assieme a Luigi Sala della Macelleria Salumeria Fornaciari che si trova a San Maurizio a Reggio. Una macelleria molto frequentata e conosciuta che è diventato un punto di riferimento per tantissimi reggiani che in questo periodo di quarantena si concedono a tavolo il gusto di un buona pietanza di carne. “Il presupposto per continuare a lavorare, anche in questa fase di pandemia - prosegue Brescianini - è la grande passione che ci anima ma anche il rispetto dei nostri clienti e più in generale dei reggiani per dare loro un senso di sicurezza e un preciso messag...
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RIPARTIRE NON È UNA NECESSITÀ MA UNA IMPELLENZA Vedo che tutti stanno prendendo in considerazione l’idea di concludere i campionati. Se per serie A e serie B era una ipotesi molto concreta, dato che in gioco vi sono i provenienti dei diritti tv, essenziali per la sopravvivenza delle società (non lo stesso è per il basket dato che Sky ha rinunciato e quindi la Fib ha chiuso la stagione) ma lo stesso vale per le società di serie C. Direte: ma in gioco c’è la salute. E’ vero ma temo che l’interesse economico avrà il sopravvento su tutto. Non stiamo parlando di aprire gli stadi ma di giocare a porte chiuse. Quando? Credo che l’ipotesi sia di concludere la stagione entro il 2020. Da più parti si dice di equipararci ai modelli argentini e brasiliani. In ogni caso il 4 maggio inizieranno gli allenamenti delle società di serie A. Poi a seguire la serie B e la serie C a ruota. Qualche amico mi ha detto, però, che è impossibile pensare di giocare nelle zone del bergamasco, del brescia...
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NON SARA’ PIU’ COME PRIMA  MA ABBIAMO BISOGNO DEL CALCIO Parlare di Reggiana in questo momento è difficile e complicato. Anche impopolare. Sono diversi giorni che sono in silenzio perché oggi conta più preservare la nostra salute fisica e psicologica. Pensare a come far fronte alla futura crisi economica. Siamo in guerra, lo avrete capito. E’ una guerra diversa dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ma siamo nelle stesse condizioni. Ma c’è un fattore comune tra queste due guerre: ieri come domani sarà il calcio a riportare alla normalità la nostra vita, a dare un senso di libertà ei di normalità a tutti noi. Il calcio è l’oppio dei popoli. Non l’ho detto io ma è cosi’. La passione per la propria squadra, il senso di appartenenza al territorio, l’identità di un comune, di una città, di una nazione saranno sentimenti fondamentali per uscire da questa sottile, strisciante guerra. Per questo non possiamo rinunciare al calcio. Parliamo di Reggiana dunque? La mia...
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SI PUO’ E SI DEVE RIPARTIRE Devo ammettere che il presidente della Lega Pro Giovanni Ghirelli ha mostrato di avere saggezza nelle sue decisioni. Cosi’ come è evidente che “non tutti i mali vengono per nuocere”. E mi spiego. Lo scenario che si era prospettato era di giocare le partite più avvincenti e speciali a porte chiuse. Poi è arrivata la positività al Coronavirus di Favalli e tutto il mondo sembrava crollare addosso ai granata. Si profilavano all’orizzonte scenari preoccupanti: un campionato compromesso, una stagione gettata alle ortiche. Poi la scelta di Ghirelli di sospendere il campionato fino al 3 aprile e utilizzare tutto il tempo a disposizione per poter giocare regolarmente il campionato. Il “caso” Favalli si è risolto con una auto-quarantena della Reggiana che terminerà venerdi 13 marzo, cosi’ dice il club, poi tornerò su questo particolare. Nel frattempo la stessa Lega Pro in accordo con l’assocalciatori ha deciso di sospendere gli allenamenti fino al 20 marzo. P...
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NON HO PIU’ PAROLA MA ECCO UNA SOLUZIONE “SPOSTIAMO IN AVANTI IL CAMPIONATO”  E’ difficile ormai trovare le parole per commentare - ripeto: solo da un punto di vista sportivo - ciò che sta accadendo. Non credo più nella regolarità di questo campionato per diversi motivi: il primo fa riferimento al fatto che anche i giocatori risentiranno di questo clima di paura e non credo possano scendere in campo con la giusta motivazione, oltretutto in uno stadio vuoto. L’altro aspetto è che le preoccupazioni per i contagi, la “zona rossa” e tutto ciò che ne consegue prevaricano ogni aspetto, anche la necessità di giocare a porte chiuse. Non faccio solo un discorso legato alla Reggiana, alle problematiche legate al tesserato che può risultare positivo e mandare tutti in quarantena. Men che meno al fatto che la Reggiana può perdere 100 o 150 mila d’incasso (cui però vanno tolte le spese) perché non può essere questa cifra a fare la differenza per una società che ha un fatturato di 5,2 m...